lunedì 30 settembre 2013

Pizza... capricciosa.

Eppure sono alcuni giorni che mi alzo con un pensiero fisso.


Sei il primo mio pensiero che al mattino miii sveeeglia! L'ultimo desiderio che la notte miii culla!



... Pizza.

Avevate pensato che parlassi di un'ipotetico figaccione moro, occhi azzurri, sguardo penetrante, fisico niente male (ovvio, altrimenti non avrei detto figaccione) e magari, dato che sto immaginando e mi voglio rovinare, spingendomi ai limiti della fantascienza, pure dotato di intelligenza e senso dell'umorismo?

Ebbene, vi sbagliavate. Stavo pensando alla pizza.
Quella con la mozzarella filante, la crosta dorata, il pomodoro... rosso(?) e tutto l'odorino di buono che ti fa mandare via le farfalle dallo stomaco pur di accumulare spazio per piazzarci (o pizzarci? Eh eh eh) dei triangoloni di margherita, di quella margherita che appena la vedi il problema non è più 'm'ama o non m'ama' ma 'me la magno tutta solo metà?'.

In queste quattro mattine in cui ho girato per la casa in un pigiamozzo con pantaloni rosa e maglietta enorme a righe (e chissenefrega se le righe ingrassano!) le conversazioni tipo con mia madre che mi veniva a svegliare avvisandomi che non domani, ma 'oggi è un altro giorno', sono state più o meno di questo genere:


Mamma: Buon giorno! Svegliati che sono le undici, è già pronto il caffè.
Io: Caffè? C'è anche la pizza? Hai fatto la pizza?
Mamma: Ehm, no..
Io: Ma l'hai comprata almeno? Hai comprato la pizza?
Mamma: No...
Io: Niente pizza? Ah, vabbbbbè. Io volevo la pizza. Buon giorno. Dove è il caffè? Ma prendo i                      biscotti allora, se la pizza non c'è. Uff. Volevo la pizza. Ma la fai stasera?
Mamma: No, stasera c'è...
Io: Non importa. Volevo la pizza. Sarà per un'altra volta. Bevo il caffè. 



Fatto sta che sono tre giorni che chiedo la pizza e nessuno mi ha ancora fatto felice. Eppure io, piccolo esserino malaticcio e rompiscatole  coccoloso, non credo di aver chiesto la Luna.

In ogni caso, vi auguro un buon giorno con o senza pizza.

Anche questo post, come gli ultimi da un po' di tempo a questa parte ( o sarebbe meglio dire 'come tutti gli altri che ho scritto da quando ho deciso di aprire il blog) non avevo lo scopo di salvare le balene, di insegnarvi a farvi braccialetti o di aiutarvi psicologicamente permettendovi di sfogare le ansie che vi soffocano e i pensieri che vi turbano. No, questo post è servito a me come forma di ribellione, per richiamare l'attenzione di quelle persone che non sanno che al mondo c'è una ragazza che non mangia la pizza ogni volta che vorrebbe. E la finisco di dire idiozie e vado a finire il mio caffè.

Prima, però, dato che qui ha iniziato a piovere, vi auguro il buon giorno nello stile che mi piace di più, ovvero rubando la canzoncina a 'Cantando sotto la pioggia', un musical che amo.

Perchè forse voi non lo sapete, popolo di caffeinomani o teinomani o camillomani o tisanomani (e via via discorrendo) ignoranti, ma questa canzone non è nata per la pubblicità della Nutella (o della Mulino Bianco, cosa era?), per cui diamo a Cesare quel che è di Cesare,  o meglio, diamo a Nacio Herb Brown quello che è di Nacio Herb Brown ( dato che la canzone l'ha creata Brown e non Cesare).






 Beatrice



Ps: Che poi la sapete una cosa? Io la smetto di firmarmi, tanto qui scrivo solo io, che sono Beatrice lo sapete e chi non lo sa verrà ghigliottinato  liquidato con un 'vabbè, adesso lo sai'. Quindi osservate bene quel nome a destra, poche righe più in alto, perchè potrebbe essere l'ultima volta che lo vedete *alonedimistero*.


Pps: Aaaah, che ne dite di spolliciarmi su instagram dato che ho pubblicato una foto nuova nuova di ciò che ho fatto stamattina (da quando mi sono svegliata, cioè dalle 11, 00 lol). Ebbene sì, mi sono davvero data ai lavori pesanti. Anche se non sembra, ahahah.




settembre 30, 2013 / by / 0 Comments

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