Scusate se vi ho rovinato la favola che vi vedeva reginette influencer), a me che ho avuto un anno non eccessivamente stupendo è bastato un unico post con poche foto ( che comunque non vedranno tutti).
È stato un 2018 pesante, ma la cosa più strana è che se ci penso mi sono rimasti in mente soltanto i momenti più felici: dal primo invito stampa alle interviste a Firenze, dai tragitti in treno guardando fuori dal finestrino ai miei bambini adorati.
A qualche ora da questo prossimo inizio mi auguro di poter sempre continuare così: anche se a volte mi perdo e mi vedo un po' sfocata nel mondo, mi auguro di trovare sempre una cupola di Brunelleschi alla fine del mio percorso.
Qualche sera fa ero intenta e concentratissima nell'arte di sgusciare frutta secca ed è stato in quel momento che ho avuto un'illuminazione: niente foto di fuochi d'artificio o con il maglioncino rosso per questo Capodanno.
Stavolta va così: due ciotoline e una filosofia di vita.
Da una parte, in quella arancione ci sono gusci e involucri vari mentre nella blu l'interno di quei gusci costituito da noci, mandorle, pistacchi e noccioline: da una parte il lavoro, dall'altra il risultato. Fin da quando sono piccola sono stata abituata a pensare che per ottenere validi risultati occorra sacrificio, impegno e perseveranza: prima il dovere e poi il piacere, insomma. Negli ultimi quattro anni circa, per cercare di coronare i miei vari obiettivi ho lavorato duro, quasi sempre, concedendomi solo raramente qualche svago. Ho solo sgusciato e ripulito la frutta secca, senza quasi mai spizzicare un po' nel corso del lavoro. Oggi sono qui ad augurare a tutti voi un 2019 radioso con il proposito di continuare a riempire con lo stesso spirito, testardo e ambizioso, la ciotolina arancione, ma mangiando un maggior numero di noccioline lungo il cammino.
"La meta è partire" 🚀
Giuseppe Ungaretti
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